SCENA XXVII, Saloninaj Galieno-t detti. B Arbaroferma il colpo O la s'arredi Il traditor?ma qui, clic fcoigolAuguda Cefare ! Emiliano A me dcui la vita, Ch'il lauto indegno , , Che ingiuftamente cingi Non ti fottraflicalla fulminea dedra Mà coftui, che fellone L’armi vibrò cada con l’alma altera. iw.GiuiVè, che mora, S/t/.Efanimato ci perà^ SCENA xxvur. Stiene,Ottone,Lidia, Clort, E Taceiò. Che afcoltol L/d. O cruda legge Sii. Ah ferma/erma : Contro’1 tuo figlio ftefiò Emilian vibri le draggi,c l'ire ? Im. Queft c mio figlio ! Sa/.O ltrani euenfi. Ci.Inafpettaticad» Cai. Figlie à Emiliano Dunque il Palkir f Ltd. Alma fefteggia, Ott.0 delle Sii, Quefti’l germe latin per la cui man* A te prefago il Nume Minacciò la caduta, Io per tua legge Lo murij frà lefeluc — pa;