secondo: $ SCENA XV. Emiliano inghirlandato d'alloro Salonina. P Erma o Reina,c quai cadute or tenta Cw Chi al gran Cefareo foglio Da me inalzata atirà sii i coi l’imperof *«. Perfido, non fia vero. v&;Vog!io amarui,e ijon rolete Pupille di foco, che l’alma accendete' Da voftr'occhi s*è figlio Aqsror t E amar non è colpa d’rn mifero cor. *«/ Che fcorgete mie luci; ^•Già'l popolo/l Senato,Italia,c Roma, D’alto lauro famofo Coronar quella chioma, ‘«l.Tù de la facra fronda Barbaro yfurpator cingi la fronte? Non è tuo quell’alloro: Gli leMs il 'Lauro dalla fronte Le Ceralte d’Auerno Ti circondino’l crin mollro d’inferno <»».Ferma, à cruda Sal.UCciami w.Femina troppo altera à tuo difpetto Suddita in quello giorno M’adroerai proftrata in Campidoglio,- £ pofs’io ciò,che voglio, ° La tiene affettata per vn bracete, scena XVI. „ r? alieno fifrapone,eli detti. P Pols'ro ciò,che voglioS ^ E che vorai fellone c , sai.