ATTO SECONDO, scena prima; Cortile * Tubìa > i fofrauìtne condotti da /Odati Leno . P Rende gioco di mè Fortuna }, Ma queft’alm» non vincerà; Volga pure Tua cieca sfera Ch’io men rido d’igmida arciera. Ne mai piangere mi vedrà,, Prende.&c, Sccomi inanre L'auttord’ogni mia pena. Ritirateui ò feruii e tù fellone Vieni al mio afpctto, Jte»(Gioue porgimi aita) fui Scclerato plebeo (copri, palofa Doucguìdafti, doue Cefarc in quella notte ? B 4 Lt»l