7 R 1 M 0. 29 » Difperata ,, Chiede aita il rio dolor. Ari/. Chi non hà cor pietà d’Amor non lente ? Ci.AmoFuluia crudele. Ari/,In virtù de miei carmi ; Pria, che pallido in Mar s’immerga il giorno," Ofrirà prieghi, e voti Fuluia fpictata a la tua fede intorno »' Ci.Alma tornami in feno : Ar, O fquallide Teiifoni del Tartaro Vditcmi da l’Èrebo terribile, Toglicteui da i vortici del Baratro, E gli afpidi per l’Etera fnodateui : Sù,Dine orrende,à quello piè proftrateui, Di già fcuotq la verga,e»Kuol‘percuoto, Là dai Tartarei Chioftri ^ Venga il Carro difoco è Furie, ò Mollri. Compari/ce vna Scalinata compoftade Demo ni., all’alto fi vede vna Quadriglia tirata da Dragoni alle redini de quali vi fono le Furie confaci acce/e alle mani. Cl.O di Tefsalo Carme orride polle . Ari/Cloro poggian sù l’érto. Fan Demoni proftriti . ! • f Per l’aereo fentier gradi à le piànte, C/.Demoni non paucnta S’è vn Inferno amorofo vn core amate a/cede Ari/Già co 1 guardo diuoro Ilvarto Cielo e l’ampia Terra, amico Sol,dorfo a gl’Aquiloni Scorriam le vie del Polo Cl. Amor,che porta l’ale, efcorta al volo. Ari/Alme nere di Stige Ite precipitate. le tre Furie piombano,fi /compone la Scalinata\ * i -Demoni velane , e rimane [ul Carro Arifiodcmo, e Cloro . ' B ? Ari/.