Ut t o „ Ogni Cor, può inamoratfi , ^Pei « Nè riflette il Dio Bendato, M' «Allottato Di «Degl'Amanti, 'al. «Tutti quanti, *d } , Son foggetti à incatenarli , Ognf&c. li Lid. c N-e la Caccia ho perfo il corc H Alma mia, che far fi può ? lr prigioniero egli reftò »«/, D'aurea chioma entro l’errore. Ne la Caccia &c. * len SCENA XV. i i Leno mentre è per entrare incontraCah in babito di Donna piangendo con • fanali etto àgi’oc chi. IA detti. ! S ù mia Signora,ardire, ^ G ' Fuggitilo i-rei fù l’orride Carette . (cefel* h ‘ piane à Gai (Eccola bella)G«/.C O chefpleiiii ‘iiW.'Numi chefeorgo ? r JkADonna che piange Zi. (Ed'al sébiante io D C Da balia plebe ofcura Non già trafle i natali,) O tù qual lei, vaga ftraniera errante j Spiegami le tue lotti c f Xcw.'Vedi, che viua àpcna | Spira quell'aure Noi liana Ikanieri, [e di Cernir à cenni Di fi gentil Donzella legge gradita à me'JDeftin preferiffe G*l.{ Leno è Dio mi rapifee. ) Le», (-Ah t*cj j ilfue gran Padre