34 ATTO SCENA VI. Art amene., /opratetene Enrimante, F Erma il piè traditore Tanto vn guerriero ardilce? 1ìur. ( Parmi Arcamene ) , Art,Il nimico Atmidoto Mi fi comparuc inante, o non I'vccifij Sur. ( Al fauellat, al volto ) Art.Ma come in qttcfta&egta Ai rai del giorno; i | Non sò fe fcioltoò incatenato iotorno! I j Sur. (Luci non m’ingannate-) . j Art.Oh Dio, che quella deftra Ch'ai piè mi tolfe inodi : | Con più forte catena il cor mi cinfc. ) Atdo, ne veggo il lampo E m'è igi oca la fiamma, onde n'auuampo » ! Xwr.Doue Arcamene. Art Eurimantc | Come qui tra nemici » , i Sur. Tù come fciolto ! i ^fr/Taci, vanne,et inuola. Sur.Mì di femminea gonna, ', Art.K\ cfintjldt lefonti 1 Serbo fpiegarti, vanne. ; Xwr.Proiuo vbbidifco iui il tuo cenno attendo ! Tue vicende ò Fortuna io non intendo. Art. E capricio di Fortuna Fra mortali il pianroe’l rifo, Quel piacer dal duolo ancifo, Quel feren, che nembi aduna 1 , E capripedi Forcuta. E chimera della forte j ; P* r l a gioia, & il tormento fu N