SECONDO. 2$ O à quelValma rendi il Sereno O snen fiero fibra lo Arai • SCENA XIX. j4ftidge. Gittate. Cl. S~\ mai fuogliati ò Sir» \J Quella è del di la luce,eccoti al feno La porpora jfupmna Ecco lo feerto, ecco il regai Diadema Aft. Amico, amico Ah, che ben anco io veggio De l’eftinta Cirene L’ombra vagante, c minaciar l’impero « C/. Vn Anima turbata Cò i fantafmi vancggia,e crede adombra Mà la regai donzella Se non haurà Catnbifc . Ben fi fatto vedrai con feempio indegno '* Vn’ombra Aftiage,e breue fogno il Regno. àfi. Vengane il Prcnoc babbia la fpoia el foglio, f. SCENA XX. ta tf Man ^nt in prigione,# detti. O Dolce prigionia quanto fei cara Cieli qual voce afaolco ? tfo». Se acl Carcere d’vn crine „ p eno anuinta in fri catene . dfi. Queft’è mia figlia. **<». Noui laci,e noue pene ? . ^'. a ' Ina ra» fcfrir impara ” *• Cieli che mai lari { 'ilbdge ' B M*».