22 a t r o D’altra fiamma, che d’ira il petto mio » : Rodane, e che pallenti ; Il tuo fangue tradito in tante forme Da quel tnoftro, che dorme A mouertià vendetttaanco nonbada ? . Sù mia delira guerriera Lo fdegno ti fu feorta Pera il barbaro pera, ah nò Jan morta. Cedi cedi mi dice il core Queft’è Amore, Ghe nel feno nutrendo mi.và _ Vn penfiero mi dicc i] contentò . Quali vento Sen vola fen rà Che farà Goderò Penerò Chi vincerà Ccdi&c. Apri le luci ,ò come Al baUen di quel volto il Prato infiora Chi morto ti Irramò viuo t’adora. Scena xvi. Armi dorofìrifueglU. Rofaneitu " dtfpartf, A R mi doto , che fenti ? or di qual yocc A me rimbomba il fuoop ( Ro/T ( In cambio della motte il cor ti dono. J Arm. O là chi parla ; ò là Mifcro alcun non veggio } Ah fot fe a 1 mio tormento Rifpondon Pamele me fchcrni&e il vento Can