,4 UT T 0 . Ad incontrar I’arrmo, e tu de non Spargi ò Mandanei talami Reali •{ Ma». (Ah, che fento al mio cor piaghe mortali ; Aft. Cleantej or tù ftrai £fee de l'empio Aitamene Refti il capo reccifo à l'or, che l’alba Splende nel Ciel del nono di ferriera. Ai. (No ila mai vcr,ch’in braccio a morte ci pera) ci.Saià norma al regnar,che il primo lcempio A fuoi nemici vndìferue d effempio. s C E N A v. Alftìagt [qIofifone ^federe, O R e già fpente Del Sol, eh» rapida nel mar fuggi Recifc vifcerc del morto dì Volate à me Riftorate il cor d’vn Rè, Poiché dal tempo fol ch’ognor m’offéde Alma rcgal la fua falutc attende . s'adormenta. SCENA VI. Si cangia la-Scena, e fi tramuta in orrida Infernale rapprefemante il fogno, che fà.Aftiage dormendo r Caronte, che tragittai'alme ferii fiume Ltthé. ' A L'Inferno ombre à 1,inferno : ^V. Strilfian la nel lutto fetido : 1 --- D’em.