4« ATT 0 „ Non rn'accrefcer più martiri; „ A baftanza ,, Con tue pene ,, Tormentarti vn’amame infià i fofpiri. «Venere mio conforto «Vita delviirer mia i «Lungi da te fon morto, SCENA XXII. Fai frena t Adotte. FalfT^ Poflìbil’Adon, che il mio dolore J2 Ammollir non tjpeffaifferrgfcimai? Ad. Falfirena ben fai, Ch’arder non pollo in doppiaI5amma il eore, jFal. Dunque fempre crudele ; Ad. Anzi fempre fedele, Cade dal terremeto vita parte del Setterranet'. & Adone viene da due ameri rapile . Tal. Mi qual turbine ignoto Agita il fuol < cade l’albergo , oh Dio. Che veggio s Adone, Adorie, Idolo mio , Mio Nume, mio teforo, (fnenuta. Oue vaifehi finuolaiahi laffa.Io moro. cade SCENA XXHL ;Amore, Ventre, th'entrane per la rottura nel Sotterraneo-, Falfir .tramortita. 'Jlm.TT Iètagodr, <5 Dea d’Ànior, JLa Se ritorna in libertà) L’adorata tua Beltà, l’alma brilli, crida il cor,' Ve».