s E' C O 0. 39 ,,Sol per màn d’afpri tormenti „Si diftillano i contenti, Onde poi n'efce il piacer. Ci vuol &c. , t* r ‘ SCENA XX. Dorisbe. Larijfa. tur. Remilo figli^ à mè, , V_> Tù Tempre Amor così. Più non lagnarti, Non tormentarti, Che le fue gioie Dopò le noie "1. Datarti vn dì. . v ''; CrediIo^kc.' . Dt>r. E por fi n’ora in pianti i, L’anima diftilìai, Ne raggio di piacer vidi giamai Zar. Tranquilla il mcfto Ceno. ) Dopoi turbini ancor torna il fercno, Dor. „Miei penficri , che in martiri ,,Diftemprateogn’ora il petto, „Soura l’ali de’ fofpirì ,,Portate vn’infelice al.fuo diletto, ,, Miei deliri, che tònt’anu* „Vi nodrifte di fperanza, n Pcrdar.fine a’\toft ri affanni > »,Volate à tiftorar tanta tàttiarrta. p»r. S C E N A XXI. R Sotteranei.illuminati. . • j ^ : bidone. ' ! Imembranza,. n Del uno bene ù B $ Non