benché eftinti fin dalle tombe con le cento bocche della Fa ma,fi conquiftarono nelle Gal- lie trasformati in lingue d’oro ì Gigli reali di quel Souràno : quali folle poco capace à tan ta luce vna fol Patria : Ma ben douea la Grandezza di quelP- alto Ceppo j che iui fi fcorge aggruppato alla più fiorita No biltà in grado di (angue, dira marli ad’ abbracciar quella-. Gloria, onde fi refero immor tali quei grand'Animi.Degnin- fi però d’aggradire quella v- mile oblatione del mio pro-i fondo oflfequio, mentre riue- renteméte inchinandomi refto Di VV.SS.Uluftrifs. Venetia, i3, Decembre 167;, Httmiltfs,Tìeuotfs.SeTHÌd»re Francefco Nicolini.