5 Penfa, che quello iflante Del tuo deftin decide ; Ch’ oggi rinafce Alcide Per la futura età. Penfa, che adulto fei ; Che fei di Giove Un figlio ; Chemerto, e nonconuglio La fcelta tua farà. (Parte.} SCENA II. ALCIDE foto. In qual mar dì dubbiezze Fronimo m’abbandona I II primo dunque Il più difficil palio 1 Nei cammin della vita Mover folo iò dovrò ? Ma Giove è padre; Fronimo è amico: e non m’avranno efpofto A rifchio che non fia Superabil da me. Sì, quella innata E libera ragion, che ora è mia guida, L’uno e l’altro fender vegga, e decida. Quello agevole e ameno Col tremolar de’ fiorì, Col mormorar dell’ onde, Col vaneggiar d’un’ odorofa auretta, ■ Par che voglia fedurmi ; e non m’alletta. L’altro alpeftre, fcofcefo, erto e felvaggio,' Degno d’un alma audace, Par, che voglia atterrirmi ; e pur mi piace. Si sì quello lì fcelga. . . E fe mai folle L’altro il miglior ? Per ingannare altrui Non an compofte i Numi Si potenti lufinghe. Al chiaro invito A 3 Cede*