ALCIDE AL BIVIO. PARTE PRIMA. SCENA 1. (La fctna rapprefenla una ombrofa fetva, folta di alte, robufie e frondofe piante. Si divide nel pro- fpetto la felva in due tunghe, ma differentìffime ftrade, ejfendo la finifira di effe agevole, fiorita ed amena, e l'altra all' oppofto difficile, disaftrofa * felvaggia.') ALCIDE e FRONIMO. A Alcide. che fra quelle opache Solitudini ignote i palli erranti, Fronimo, andiam volgendo ? Frontino. E’ tempo, Alcide, Che di tante, ch’io fparfi. Reggendoti fin’or, cure e fudori, Frutto alfin fi raccolga. 11 re de Numi, Giove, il tuo genitor, vuol, che a cimento Oggi fi efponga il tuo valore ; ed io Al cimento ti guido. Ah tu feconda Il favor degli Dei, Le fperanze del mondo, i voti miei. Alcide. Non dubitar di me. Quelle feconde Scintille di valor, che d’infpirarmi Cercafti ogn’or, già dilatate in fiamme Sento anelarmi in fen. Si voli all’ opra, A che più differir? Le fiere, i moftri, I perigli ove fon ? A a Fronimo.