)2 Son l’aftro condottier : la vera io fola Felicità produco ; e.fqarcio il velo All’ inganno, all’ error : le grandi imprefa Io cordìglio, i® compifeo. lo ne’ difalìri Saldo foftegno, io ne’ felici eventi Son prudente mifura. Afpetto, o Itile Con le vicende fue la forte infana No'n fa farmi cangiar : fpeffo allettata Dal fuo favor, ma non fedotta : fpeffo Agitata mi veggo Dalle ftolte ire fue, ma non oppreffa; * E fon dell’ opre mie premio a me lteffa. Se il fender, ch’io t’addito Su i domeftici efempj elegger fai, Quel fentier calcherai che a tutti aperto Lafciò benigno il cielo, affinchè polla Cangiar forte, e coltumi, E renderfi un mortai limile ai Numi. Edonide. Se fconfìgliato a feguitar t’impegni Le tracce di colei, mai più di pace Non fperare un momento. Or converratti Su i fogli impallidir : di polve afperfo, Di fange e di fudor, fra i rifchj e l’ire Or dovrai palpitar. Quella fuperba, Della ftagioni ad onta, or l’infocate Libiche arene, or 1’ artiche pruine Sforzeratti a varcar. Scarfo rifforo Sarà l’efca più vile Ben fpeffo alla tua fame : avrai ben fpeffo Da ttagni impuri alla tua fete ardente Maligna aita. A breye fonno i lumi Mai fidar non potrai, fenza il fofpetto Che di tromba importuna L’improvvifo fragor qualche periglio Non torni a minacciarti.: e ti vedrai Sempre