PRIMO. 31 SCENA XIX. Scipione, Catone, Sibilla. C*/. X r A,Ce à la pace, che ricerca il Peno IVI Acconfenta il Deftino Dà l’Oracol Dinino Ritraggi i fenfi. Scip. Ecco m’accofto à l'antro Di quelle cane rupi. Da i receffi.più cupi La profetica mente à me riuolta Le voci mie fpiito prefago afcolra. Cadono alcuni faffl,e s'apre la fpelonca ap parendo la Sibilla- Sib. De Latini eceelfi Eroi Duce inuito, Già m’è noto ciò, che vuoi, Da gl’ auguri Nonofcuri Ben vedrai fc’l Ciel fia pago,. C'habbiapace L'Alta Roma conCartago. Si profonda fottoTerra'. SCENA XX. Scipione. Catone. Cat. QI repente fi cela? Scip.E i dubbi noftri O A gli auguri rimette , Che fpefso ci fon refi O male interpretati, ò non intefi . Gar. Ma, vedi qual'appare Iride vaga à ferenar il fuolo, B 4. Scip-