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io atro Io fimulatido di tuo feruo il grado O(Temerò preferite, S’è verace il fuo grido , ò pur £t mente i Tei.,, Mà gente à quella volta „ Veggo venir da Iunge . Ot che faremo ? ^ Lue, „ Per hauer chi ci guidi „ Ad Etitlea qui à parte o(Temeremo. Tel.,, Se mai deno innamorarmi «Voglio amar beltà vezzofa , j,'Che pietofa ,jln amor fappia fanarmi. Voglio &e. Lue.,, Se mai detto efler* amante „ Voglio amar bellezza altera , „ Che feueta ,,In amor viua collante. fi ritirane Voglio&c. [indi/parte £r SCENA X. Ericlea, Ceffea fua nutrice. Polinia, Luceto in di/parte, i Xr.„ /'"'•He penli mio cor ; 1 » Vj Combat ton quell’alma Ce „ Speranza, e timor, £r, „Ne sò chi la palma _ | ,, Pretenda in Amor. Cef Che&e. £r. Ctf„ Gosìmefta Eticlea I ,, Deggio vederti ogn’ora ? I Lue.,, (Quell’è Ericlea . ( Tel. Per noi venne opportuna. ) à par, £ *l Xr,„ Ah che di mia fortuna (i ,, Sono incerti gli euenti,, tue C</., 3 E di che mai paucntil ir. Di c ‘f.