SECONDO.^ Tu!. La dolce libertà, che noi godiamo, Confermare fi dee, ma per lèrbarla Da tre cole guardar noi fi dobbiamo» Da troppa tirannia, Dalla incollnùza, e dalla gelofia. v Il tirannico impero poco dura, Qiafcun fuggir procura * Da un incollante'cuore, E fiiegno fà di gelofia il furore» Onde, perchè fi lèrbi La cara libertà , che noi godiamo, Fide, caute, pictofe efier dobbiamo, Aur. Incoftanza non chiamo, Se acquilDr più Vaflàlli io cerco, e bramo. Nollro poter, noflra beltà rifplende, ' Quando più Adoratori Ci recano in tributo i loro cuori. E fe libere fiamo, Libere amar potiam, chi noi vogliamo, Cint. Ma ulurpar non fi deve I dritti altrui. Ma colle finorfie, e i vezzi, Gl 5 Uomini non fi fanno calcar morti, Per far alle Compagne infulti, e torti, Faccia ogn’ una a fuo fennoì Ogn’ una fi conduca come vuole, Finché la libertà goder fi puole. Tul, Il diverfo parer, che nelle varie Noflre menti rifulta, Penfar