terzo. 53 Or.Qualmi toglie infelice Jtrifueglia. Voce importuna al fonno , ed alripofo?. In fembiante amorofo ■ Paiea, eh’Arfinoe altera Piangellé al mio languir non più feuera. Dor. Fra quelli orrori al mio bel Sol d’auàte Vnlalma prigioniera ecco s’indi ina ; Or. Della Parca vicina , Forfè precoretrice à me ne vieni ? Do. Nò nò lumi fereni Ch’io nutro altro delio; Or. Ma fe tu giungi pii Dio ! A ftabilir-congiure, Ad ordir tradimenti 3 , Vanne lungi da me. Do. Nò caro fenti. Or. Lafcia,deh làfcia ornai Di machinar yendette Contro la tua Regina , Nel giardino afìafita Notturno diffenfor faluala refi j jir. (Accidenti palei! ). Or* Poc’anzi armata ancora D’acuto Itilo ò indegna Contro Arlinoe t’auuénti, Ti trattengo, e difarmo , Taccio i tuoi tradimenti, Che mi fan render reo E d’Amor, e d’honor moro trofeo , Ar-Che bramo più ; egli è innocente. Or. Lafci a Dorisbe vn tempo amata Le vendette, e gli fdegni Ar. Ah difpietata. Or- Or morirò , fif c0 } r Non morirai De-(Sou