A — . . H \"<£ t T >Ot\ Su i momenti-’! pie feroce ; Cofi rapido j e veloce^ •' Che hauerpArla gioia errante Orto , Meriggio , e Occafo m vn’ Ma dolente je peniofa (idrante Ecco Arlìnoe d’Afnorpreda infelice , CJie diuifa fra fe chepenfa , e dice i SCENA Vlllf. Arpnoe> t Creonte . Arf. TO non bramo altro riderò- X Ne! mio barbaro martire, Che morendo jxiter due ! Occhi belli io pur v’adoro .- Io&c. Cre . Regina più non gioua A me celar del regio fen l’arcano Amor Nume fourano. So che ti refe ancella 3 a folo auuerti Qnal tù fei j qual nafcelii , e qual.....’ Ar. c^reonte Con quairigidi accenti Interprete d’affetti il cor rampogni ; frena i deliri ,e i fognile al mio perielio. Potgt aita opportuna j e non conli^lio. C/e.Come regio tuttor fuelo i mici lenii. A ■ cono 1 miei crucc i unmeniì C. e. Equa! dolore ? Ar. Vn acerbo pender.. Cre. Di pare Amore Ama Regina sì j ma qual de Regii Ardono !e giand’alm^'. Ar. Aiiiiiiòfiej-fi,. . Crt f