I* A T T O Dal piè di Citerea fatto-vermiglio t É-infiemie il férto d’or del di lei figlio* ArfCoronatemi pur le chiome Di Veliere in nome' Regina farò; Il bendato ajigero arciero D’ogn’alma l’impero i v A mecfeftinò Ter- Sùpojtoli adoranti Ad Arfmoe Regina ornai pteftate D’ofl'equio humil le ceremonic vfate ? SCENA II. Comparìjce l'ombra d’erafyt, che tratte ne gl Ambafciatoricon afyetto mi m iiacciante » Ówi.T^Ermate ò là fermate' : Arf. XT Ahi j che rimiro Ter a. Che veggio ò Cieli ! Omb. Al fe-ren della tua pace Vengo in ombra à muouer guerra ; E da regnidi fotterra Portò meco ebro di fdegno Sangue ttrage , e battaglia, al Cipro Hortìi fuperba» (Regno. Cheeoi mio fangue imporporali il-mito y Godi pur godi il vanto. Di vedermi qui in omhra al foglio intorno' Che verri ben quel giorno j ( tl „ .Che à le vendette mie^ chea miei gran tor-, Piouerà sul tuo crin ruine 3 e morti y Qui sfauilla vn raggio.d’intorno Alfimolacro di Venere che fcepdé dal Cielo in macchi na /opra %>n Carro tirato da vn Ci- gno.con-foprmi Amore •