Scene und Arie aus ,,Semiramide“ von Rossini, gesungen von Frau Caroline Dory. Tfl Ars. Eccomi alfine in Rabilonia. — E questo Di Belo il tempio. — Qual silenzio augusto Piü venerando ancor rende il soggiorno er ’ OOIl nilie < }(i7 *<3 q ■ M 0 d )ilö trfnO Deila divinitä! — Quäle nel seno A me, guerrier, nutrito Fra l’orror delle pugne, ora si desta, TA I XT £ „11’ [11892 uO yi IßliooH ioi/IO Del Nume formidabile all’ aspetto, Insolito terror, sacro rispetto! — E da me questo Nume Che puö voler? Moxendo il genitore Qui m’inviö. Segreto Cenno di Semiramide mi chiama Rapido alla sua reggia . . , ed anelante Ad Azema, al suo ben l’ardente core Qui volava sulF ali dell’ amore. il »mWtvv) nßi'I noy n Ah! quel giorno ognor rammento Di mia gloria e 'di contento, Che fra barbari potei Vita e onore a lei serbar. L’involaya in queste braccia Al suo vile xapitore, 10 sentia contro il mio eore 11 suo core palpitar. ^ Schiuse il ciglio, mi guardö . . Mi sorrise . . . sospirö — Oh! come da quel di : r : ., . Tutto per me cangio! Quel sguardo mi rapl, Quest’ anima avvampö... Il ciel per me s’apxi, Amore m’animö.... D’Azema e di quel di c , . . V. Scordarmi io mal sapro. * !oteI ilo or t üJioa K l: srivi »ihn* svod ) ! 9oibnnü mq noa ol vt diiit odO in non !dA >n äsntnoaa i/iT I ! ü*rqtn r'ifgwm isis«8 ! 'xuin'A ! oJio^noC »>* o ! 9oib ovo ua :j>vk m non oirn obmo .11 1107 ( boilslilu fr/r'A'TfVfr onifoiV orf) lij'l JioouoO I YAoÄuwM .V) xrnoH noy uoginl