JNel solitario ameno asn.... qui ascoso Stä l’innocente amato figlio, a cui Nomar non lice il genitor.... oh Dio! Di duol, di gioja palpila il cor mio. Vincitore dal campo io qui rilorno; Di novelli favori Mi colmerä Aladin! da ognun creduto Sarö l'elice appieno, E da pcna mortal trafitto hö il seno. E Palmide adorala! Io son l’autore De’ mali tuoi: spinto Da forsennalo ardore io t’ingannai, E per me sventurata ognor sarai. üh! come rapida Fuggi la speme! Ah! sempre piangere Il cor dovrh. Per me risplendere Un raggio sereno Di pace amabile Mai si vedrä. Ma il figlio ancor non vedo.... Pur ascoso ei qui resta.... qui sperava Stringerlo al core, E conl'orto trovare al mio dolore. L’aspetto adorabile D’uu tenero oggetto, Oh quanto all’ anima Darä diletto! 0 ciel demente, Deh, fä che presto stringerlo Io possa al sen! 0 caro figlio! ansioso il cor ti attende! Deh ! vola rapido. — Ah ! non tardare . Di gioja i palpiti Ridesta in sen.