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’ t r Edo. Mat. Edo. Mat. Edo. Vanne, o caro, a te mi affido, Innocente ho il core in petto, Se mi salvi, il fato io sfido, E di gioja io morir. Edo. Non temere: a me ti aflida Di salvarti io ti prometto; La rivale in van ti sfida: Non tremar; ti salverd. Mat. Sfoga pur, mia sorte irata. Il tuo barbaro rigore; Che quest’ alma innamorata Il tuo sdegno sprezzerä. Ah! se m’ama il caro bene, Cesseranno le mie pene. Piit fedel di questo core Non si trova, non si da. Adagio et Rondo für die Klarinette, von C. M. v. Weber, vorgetragen von Herrn Heinze.' WMNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNTT Oh! quante lagrime Finor versai. Vanne, e spera. Un solo accento. Se sapesti — Una parola. Periglioso e anche un momento Duett, aus Matilde di Schabran, von Rossini, auf Verlan gen wiederholt von Madame Franchetti - Walzel und Demois. Grabau. , Lungi languende Da’ tuoi bei rai! ’ - Qgn‘ altro oggetto E a me funesto, Tutto e imperfetto, Tutto detesto; Di luce il cielo N, piü non brilla, Piit non sfavilla Astro per me. Cara, tu sola Mi dai la calma, Tu rendi all’ alma Grata merc, ‘ t • La rivale — Edo. Sfoghi pur la sorte irata. Mat. Ah! Corri: vola. Il suo barbaro rigore; Forse — oh Dei! — se tardi — he a quell’ alma desolata ah no! E difesa 1’ amista. Edoardo. Matilde non morra. Tergi quel pianto. No! Matilde, non morrai. Ah svelar l’inganno io volo. Coi miei fidi or tu n'andrai, Ti fia scudo il genitor: A te sacro e il braccio, e il cor. Mat’dde. Dileguate, o crudi affanni: L’ innocenza in me scintilla, Cavalier, se tu m’inganni, Saria troppa crudelta — E Matilde ne morra.