etc. 0 ciel! 3 i Del Idaui. 5 5 3 § § prpÄüüAüüüüüNüNü-NA)S 3 I Placido e il mar, Idmn. Vattene, Prence! Idamante. 3 Terzette Pria di partir, o Dio! Soffri , ehe un baccio imprima Su la paterna man. D’aura piacevole Cortesi siate, Se da voi spargesi Per tutto amor. Coro si replica. Elettru, Soffri, ehe un grato addio Sui labbro il cor esprima: Addio! degnosovran! Idom. Vanne, sarai felice, Tua sörte, o figlio e questa. Idom. Troppo t’arresti. Parti, e non dubbia fama Coro, Qual nuovo terrore! Qual rauco muggito! De’ Numi il furore Ha il mar infierito, Nettuno, merce. Qual odio, quäl’ ira Di mille eroiche imprese il tuo ritorno Prevenga. Di regnare, Se l’arte apprender vuoi, ora incomincia A renderti dei miseri il sostegno, padre, e di te stesso ognor pi degno. corwrrrrwwrerrINrINNNNNNMNNTrrrrrrI2 2 ' 3 a Ire. Seconda i voti, oh ciel! Elcttra. (Quanto sperar mi lice!) Idam. Vado! (e il mio cor qui resta.) a Ire. Addio! — Destin crudel! Idam. (Oh Ilia!) Idom. 0 figlio! Idam. Oh padre ! Oh partenza! Eletfra. Oh Dei! ehe sarä! a tre. Deh, cessi il scompiglio! Del ciel la clemenza Sua man porgera,