090900900999400909009090009900046060000000000006060 $ Ciroj Am, ä 2. Baldasare. Am. e Ciro. Bal. Non pu dirlo il cor oppresso ; Questo sguardo, c questo amplesso Te lo dicano per me. Di questo sen fra i palpiti Ti giura il labbro, il core, Che mai di fd, d'amore Per te non cangerä. Ma quai voci — quäl splendore! Che fia mai — qualcun s’avvanza ? Di nostre alme la costanza Quanto mai soffrir dovrä. Come, unili? Ah! quäl dispetto! Schernire i voler miei Dunque cosi potrete ? Perfidi, alfin dovrete Dell’ ire mie tremar! Qual sorpresa! Empj , tremate! Ciro. Oli sposa! Am. Oh sposo! Nello stringerti al mio petto, Cara sposa, amato bene, Son men crude le mie pene, Trova pace il cor in te. Quanta gioja in te ritrovo, Non pu dirlo il cor oppresso; 2 Concertino für das Violoncell, von F. Danzi, vorgetragen von Herrn Voigt. Scene und Terzett, aus Ciro in Babilonia, von Rossini, gesungen von Dem. Peters, Dem. Lägel u. Hrn. Hering. Amira. Dunque fia ver, ehe il vincitor di Creso, De Lidi il domantor, di ferro cinto Penar debba cosi. Misero ! Ahi quanto Il destin crudel ti perseque, e opprime! Eppur quello & Ciro, cui d’Israello 11 Dio dec confidar la sua Vendetta! Lo giuro, oh Nume, ehe sento entro il core: Vendicato sarai! Nel giorno istesso Che vincer per te, de’ fidi tuoi, Sciolte saranno i ceppi, e le catene. — Libero il culto suo — — Ma, dovesono?— Che parlo?— Infelice! — E ehe ragiono? — Il consorte adorato Potessi un solo istante Almeno riveder! — N, tal Contento Jo piü sperar non oso. Ma ehe miro? — Infelice! *e e•oecboeooocoeceoeecccccccccccecccccccc.,,,$ 4400004000000