1 Ul Sesto. Annio. Servilia. Annio. Servilia. Annio. Sesto. i i Coro in distanza. Finale des l sten Actes aus Titus von Mozart, gesungen von Mad. Schroeder-Devrient, Dein. Schloss, Dem. Grün- berg, Herrn Kindermann und dem Chor. Oh dei, ehe smania e questa! Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaceio, M’incammino, m’arresto: ogn’ aura, ogn’ ombra Mi fa tremare. Io non credea ehe fosse Si dillicile impresa esser malvagio. Ma compirla convien. Almen si vada Con valore a perir. Valorel E come Pud averne un traditor? Seslo infelice, Tu traditor! Che orribil nomc! E pure T’aflretti a meritarlo. E chi tradisci? II piü grande, il piü giusto, il piü clemente Principe della terra, a cui tu devi Quanto puoi, quanto sei. Bella mercede Gli rendi in vero! Ei t’innalzö per farti Il carnefice suo. M’inghiotta il suolo Prima ch’io tal divenga. Ah! non ho core, Vitellia, a secondar gli sdegni tui: Morrei prima del colpo in faccia a lui. S’impedisca ! Ma come ! Arde giä il campidoglio, Un gran tumulto io sento D’armi, e d’armati! Ahi tardo ü il pentimento! Deh, conservate, oh dei, A Roma il suo splendor! 0 almeno i giorni miei Co’ suoi troncate ancor! Amico! dove vai ? Io vado.... Io saprai, 0 dio! per mio rossor. Io Sesto non intendo; Ma qui Servilia viene. Ah, ehe tumulto orrendo! Fuggi di^qua, mio bene! Si teme, ehe l’incendio Non sia dal caso nato, Ma con peggior disegno Ad arte suscitato. Ah!