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Ines. Rodrigo. Ines. Ines. Regina. Ines. Regina. de’ miei nemici- Bell’ alme innocenti, morirc dcgg’io. .. - Rodr. Li sveno. Ines. Che lenti I Arrestati, oli Dio! In braccio all' idol mio potessi almen spirar. Coro. Qual improvviso fulmina fa i sensi suoi gelar! Mesta , dolente, c pallida yedila a palpitar. quel ferro, c i due malaugurati frutli del indegno imeneo trafiggi intanto. Ali nö, madre tu sei! — Per questo pianto & van, — non spira ehe vendetta il mio cor. E il vostro sdegno conti? me sfogate; ma questi almen salvat.e pargoletti innocenti! Puoi men atroce’ far de’ figli lä sortc. Come? Col her la morte ehe in quel nappo e rineliiusa, Qual affanno, quäl non piü inteso orror toglicmi c voce, e lena, e spirto .. • a poco a poco il giorno s’invola alle mie lud; io giA mi sento il piede vacillar, tremarmi in petto ogni fibra, in pensar ehe un breve istante viver deggio, e ehe voi figli infelici lascio esposti al potcr Sento nel dirvi addio un freddo, gel di morte, oh sposo! oh figli! oh «orte! ehe barbaro martir! In braccio all’ idol mio potessi almen morir! Regina. O bevi, o ’ li sveno! Ines. Lasciatemi almeno i figli abbracciar. Deh cari, venite, correte agli amplcssi, stringetemi al seno!