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s i a ui s i a Tu sospiri? Oh duol funesto1 Pensa ahnen, ehe instante b questo.... Non mi posso, oh Dio! spiegar. Stelle barbare, stelle spietate! Perchb mai tanto rigor? Alme belle, ehe vedete Le mie pene in tal momento, Dite voi, s’cgual tormento Puö soffrir un fido cor? Arie. Non temer, amato bene, Per te sempre il cor sarä; Piu non regge a tante pene, L’alma mia mancando va. Scene und Arie mit obligater Violine, von W. A. Mozart, vorgetragen von Fräulein Caroline Meyer—erste Sän gerin am hiesigen Stadttheater — und Herrn Con- certmeister F. David. Non piü! tutto ascoltai, tutto compresi! D’Elettra ed Idamante noti sono gli amori; Al caro impegno omai mancar non dei, Tu scordati di me, donati a lei. — Ch’io mi scordi di te? Che a lei mi doni Puoi consigliarmi? E puoi voler ehe invita — Non congiurar, miavita, contra la mia costanza, II colpo atroce mi distrugge abbastanza. Ah nb, sarebbe il viver mio di morte assai peggior; Foste il mio primo amor, e l’ultimo sarai. z Venga la morte; intrepido l’attendo! —Ma ch’io possa Struggermi ad altra face, ad altro oggetto Donar gli affetti miei, Come tentarlo! Ah! di dolor morrei!