Chor und erstes Finale aus Titus von W. A. Mozart. Sesto — Fräul. Nissen. Vitellia — Fräul. Buck. Servilia — Fräul. Bleyel. Annio — Herr John. — Publio — Herr Pögner. Coro. Serbate, o dei custodi Della romana Sorte, In Tito il giusto, il forte, L’onor di nostra etä. Sesto. Oh dei, ehe smania d questa! Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaccio, M’incammino, m’arresto: ogn’ aura, ogn’ ombra Mi fa tremare. Io non credea ehe fosse Si difficile impresa esser malvagio. Ma compirla convien. Almen si vada Con valore a perir. Valore! E come Puö averne un traditor? Sesto infelice, Tu traditor! Che orribil nome! E pure T’affretti a merilarlo. E chi tradisci? Il piu grande, il piu giusto, il piu demente Principe della terra, a cui tu devi Quanto puoi, quanto sei. Bella mereede Gli rendi in vero! Ei t’innalzö per farti Il carnefice suo. M’inghiotta il suolo Prima ch’io tal divenga. Ah! non ho core, Vitellia, a secondar gli sdegni tui: Morrei prima del colpo in faccia a lui. S’impedisca .... Ma come! . . . . Arde giä il campidoglio .... Un gran tumulto io sento D’armi, d’armati! .... Ahi tardo ä il pentimento! Deh, conservate, oh dei, A Roma il suo splendor! 0 almeno i giorni miei Co’ suoi troncate ancor! Annio. Amico! dove vai? Sesto. Io vado . . . . Io saprai, 0 dio! per mio rossor. Ännio. Io Sesto non intendo; Ma qui Servilia viene. Servilia. Ah, ehe tumulto orrendo! Annio. Fuggi di quä, mio bene! Serv. Si teme, ehe l’incendio Non sia dal caso nato, Ma con peggior disegno Ad arte suscitato.