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kl m eil Ogus. a 6. “1 kl Der Anfang ist um 5 Uhr. Le tri donne Fl in n i t in Einlass-Billets für Fremde sind beym. Bibliothek-AufWärter Schröter zu 16 Groschen zu bekommen. »Ahgelar mi sento tutto [ quando parla Ababa- 1 chir I chede'nostririti istrut- ) to ' sä predire l’avvenir. Oh ehe vecchio! oh ehe iigura! la simil non vidi ancor, quel visin mi fä paura, 'palpitar mi fä il cor. chiquälangue, chi spira, e more, e dovunque si spanda l’orrore ei’una strage, ch’ e senza pietä. Ababachir. Figli! oläl perorcalmale quello sdegno marziale, e per or non ricusate 1’armistizio d’accordar. Dolto interprete de’ fati io preveggo eventi strani ehe ad Ogus saprö domani molto meglio dichiarar. Mar. Tim. Ababachir] Come’ombr e noi O lllllnie ’ ° Ogus, L’ armistizio sia accordato, non oppongomi al tuo dir. Abäb. Pria ehe sia da te segnato, si ha qni al rito d'adempir; questo, vedi, e il prirno giomo delpropizio plenilunio, ei sarebbe d’ infortunio, se s' ävesse a profanar. Ogus. Hai ragione, si, hai ragicne, facciara quel, ehe il rito impone. Mar. Ehsoldati! eh, preparati state tutti alla preghiera, ehe alla Luna s’ha da far. Le donne. Noi staremo chete, chete, quel, chefanno, ad osservar. Ababachir. Il consueto cantico con umiltä si dica; ehe in lingua oscura e antica a noi insegnato fu. Mar. Tim\ Il cantico intonatc, ed Ogus f non si ritardi piü! ra in te s’audna o dolce Luna, il nobil ardimento s’ aduni alla pietä. Egle. Oh Ciel! in tal ciinento chi mi consiglio da? Clizia. Un infelice evento, oh Dio, tremar mi fa. Barb. Jo tremo di spavento — quäl üne mai sarä! Le Donne. Che gioja, ehe contento! lor sdegno e spento giä. gli Uotnini. Giä 1’armistizio e fatto; andate, donne, andate, la Luna ringraziale, ehe il plenilunio fä. le Donne. Giä l’armistizio e fatto, andiamo liete, andiamo, la Luna ringraziamo ehe il plenilunio fä.