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oncert im Saale des Gewandhauses, Sonntags, den 8. May, 18 o 5. Erster T h e i 1. Sinfonie, von Haydn. Scene, aus Enea nel Luzio, von Righini, gesungen von Mad. Schicht. Dove son? dove vo? La schiera amica dove lasciai ? ■— Della Cittade al porto, all’ incontro de’ Teucri, mentre io stesso la guido, in un momento perdo il noto camino! A nie d’ intoriio alcun de’ miei non miro! Dove solo m’ aggiro? E chi fra quesli nudi sterpi, erme fonti, umidi sassi, ignoti al passeggier, guida i miei passi? Mä, sia caso, o prestigio, non si spaventa il cor; servon di sprone, non d’inciampo alla gloria, i rischi, e le fatiche, e le funeste ire d’ avversa sorte son necessaria scuola a un’ alma forte. Ah, t’intendo, avversa Deal Dell’ error caaion tu sei; tu sol godi a’ mali miei, all’ idea del mio periglio, sempre amante al Teucro figlio, sempre sorda al mio dolor. Mä lo sdegno , ehe t’ accende, atterirmi invan presume; mi protegge un’ altro Nume, mi difende il mio valor. Concert auf dorrt Piano forte, von Beethoven, gespielt vom Hrn. Musikd. Müller. Terzett mit Recit., aus Tigrane, von Righini. Pompeo. Schiere, dov’ e Pompeo, osa raccorTigrane ? Osar potrebbe d’ingannarmi Seleuco? Ah, ehe non torna Cleopatra, ehe pur dovea lo sposo a me guidär? Son tutti forse uniti a tradirmi, o chi di loro e solo il disleal! Tempo siprenda 1’ arcano a penetrar. Sempre quel guardo, ch’e agiudicar piii tardo, e ilpiü sicuro; e il piu sano consiglio e il piü maturo, Terzett o. Pompeo. Che non vi piacque, oDei! in fronte a’ giusti, e a’ rei svelare impresso il cor? Issicrate. Che non uccide almeno,