Zweiter Th eil. Ouvertüre von Cherubini. Scene, von Pär, gesungen von Mad. Schicht. — Comprendi, quando si. caro pi-cmio anima il braccio mio, se Lirnesso cadrä! Reca agli Achei, ehe mi vedran fra poco di nuovi allori ornato. Inlanto, amico, lascia ch’io t’abbandoni d’un amabil speranza alla dolce Illusion, lascia ehe il core s’inebri di piacer; mä di Briseide — beuche frä le catcne avvollo e stretto, ehe ho 1’anima d’Achille, io sento in petto. Mä eccheggiar da Junge appena gli oricalchi odo, e le squille; non piü amante, torno Achille, genli, e Regni a debellar. Languiro vicino a quelle adorabili pupille ehe pietose al par ehe belle sepper l’alma incalenar. Chor, von Mozart. Coro. Benedelti i doppi conjugi, e le amabili sposine! Splenda a lor il Ciel benefico; e le nostre padroncine, ehe congiunte or, or s’avanzano, l’empia il Ciel d’ilarilä! GH spdsi. Come par ehe qui prometta tutto gioja, e tutlo aniore! Della cara Despinetta cerlo il merito sarä. Raddoppiate il lieto suono, replicate il dolce canto, e noi qui seggianio inlanto in maggior giovialitä. (il Coro ripete.) Ferrando Guilelmo a 2. | Tutlo, tutlo, o vita mia, f al mio foco or ben risponde!