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2sa5asaEasasas2S25asa5as2saEHE2S2EaEasas2S25aE25aEaE2sasaE2E2sasasHS2sa5aEas Z- C o n C e r t im Saale des Gewandhauses, Donnerstags, den 18. November, 1802. Erster Theil. Sinfonie, von Scene, von Righini, gesungen von Mad. Schicht. Ahcarasposa! Ahmiasventurata cagion di tenerezza e di dolor! Non posso d'una fiamma infelice ragionarti mai piü. Questo & l’estremo momento, in cui m’ e dato il piacer di mirarti. Con quei flebili sguardi per mille occulte vie l’anima mi ricerchi. Io vado amorte, mä il luo nome saranno 1’ultimi accenti amici; io t’ a:no, e se resta all’ ombra degli estinti idea di vita, teco sempre vedrai quest’ alma unita. Parlo, e ver; ma in questo pianto lascio il cor, ben mio, con te. Ak si atroce, e amaro tanto il morir per me non e. Ma ehe veggo! al morir mio, cäre luci, oime, piangete? Ah se paghi ancor non siete di due cori a tanti affanni, dite pure, o Dei tiranni, quando mai vi placherö? Concert auf dem Pianoforte, comp. und gespielt vom Hrn. Capeilm. Busse k, aus London. Terzett, von Righini. Armida. Non partir, e pensa ingrato, ehe tradita io son da te. Rinaldo. Idol mio condanna il fato, non accusa la mia fe. Ubaldo. SofFri in pace le tue pene, tu rammenta il tuo dover. Armida. Traditor! mi fuggi ? ohDio! Senti, senti! pria vorrei, — si confonde il mio pensier. Rinaldo. Cara , io t’amo, e tornerd, Ubaldo. Se si debole tu sei, va, ritorna a delirar. Armida. Traditor infedele! Rinaldo. Addio, mio bene! Arm. /Ah se al fin restar conviene I non mi vegga a sospirar. ’ Rinal.J Ahse al fin restar conviene \ non si torni a sospirar. Ubal. I Ah se al fin partir conviene \non si torni a sospirar. ’ Armida. Dirnmi ahnen — Rinaldo. Mio bene, oh Dio! Tu non puoi vedermi il cor. Armida. /Seproduci un tal’affanno, I ah sei pur tiranno amor. Rinaldo.) Seproduci un tal’afianno, \ ah sei pur tiranno amor. Ubaldo. | Seproduci untal*afl’anno, G‘h sei pur tiranno amor.