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E'HE5E5E52SE5ESESES2525E52SESESESBSESE5ES25G5E5E5cSESE5ESESES In in H In In K ft N In ß{ C o n c e r t des HERRN FISCHER, König!. Preuss. Opern-Sängers, welcher sich in Gesellschaft seiner Demois. Tochter, Mon tags, den j. Novemb. 1802. in dem Saale des Gewandhauses, mit folgenden Stücken hören lassen wird. sarä, qualunque sia, sempre degna di mö la sorte mia. Empio cielo! destino tiranno! Ecco il seno, ti sazia! ti sfoga! I tuoi sdegni piufreiner mi fanno, mä nongiungono a farmi tremar. Non sperar, perche vinto mi scorgi, ehe avvilito, ehe oppresso mi chiami, da quei lacci ehe, ingiusto, mi porgi, mi saprä questa man’ involar, von Demois. Fischer. Erster Th eil. Sinfonie, von Haydn. Scene, von Righini, gesungen von Hrn. Fischer. Sorgi, amata germana, tergi quel pianto imbelle; or non e tempo di molli affetti. Alla mia figlia — (oh come la sorprese il timor!) dato ristoro. Attendetemi voi!... quäl foglio 1... intendo; giä il forte nemico la resa intima. A tempo giunsi, risponderö. Sfoghi, empio fato, l’ingiusti suoi furori, ma non potra farmiscordar giammai ehe Mitridate io son, nel caso estremo Arie, von Righini, gesungen Mi vedrai con nobil vanlo di coslanza armalo il core, seuza un segno di dolore da te lange il pie portar. Romanze, gesungen von Hrn. Fischer. Zu Steffen sprach im Traume etc. Ariette,- von Righini, mit einer obligaten Violine, gesung. v. Demois. Fischer und gesp. v. Hrn. Campagnoli. Vaghe, amabili pupille, con que’ vezzi, con que’ pianti ehe di mille cuori, oh Dio! farvi care a mille amanti. trionfereste, se voleste, Se voi bella mi vedete,