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Bi^22I25E5ESES2SE5ESBS2SE5eS12SEScSESESESESESE5ESESEHE5cSE5e5E5ESeseSESESES2SESESE5ES F. vincerai ? Künftige Woche wird das Concert wegen des Bustags ausgesezt. in. Sia luminoso il fine del viver mio; quäl moribonda face scintillando s’estingua I Alfin ehe mai esset pub questa morte? Un ben? s’ alfretti! Fuggasi presto il timor d’aspettarlo, ehe e mal peggiore, e della vita indegno, chi a lei pospon la gloria. A cib ehe nasce, quella e comun dell’ alme grandi, e questo proprio, e privato ben. Tema il suo fato Chor, von Mozart. Coro. Placido e il mar, andiamo! tutto ci rassicura; felice avrem Ventura, sü sii partiamo or’ or! Elettra sola. Soavi zelliri soli spirate: del freddo Borea Schluss-Satz. l’ira calmate; d’ aura piacevole cortesi siate, se da voi spargesi per tutto amor. Coro. Placido eil mar, andiamo! (coine sopra.) anima mia, perche? Meg. Taci, bell’ idol mio. Arist. Paria, mio dolce amor. jlf. eAr. Ah cheparlando,) i a 2. Ah ehe tacendo, f tu mi trafiggi il cor. Arist. (Veggo languir chi adoro, ne intendo il suo languir.) Meg. (Di gelosia mi moro, e non lo posso dir.) a due. Chi mai provö di questo aflanno piü funesto, piii barbaro dolor! Arist. A conquistar mi vai ? jVIcg. Lo braino almenö. Arist. Il tuo valor prjmiero . hai pur? Meg. Lo credo. Arist. ~~ Meg. Lo spero. Arist. Dunque allor non son’ io, caro, la sposa tua? Meg. Mia vita . . . Addio. Ne’ giorni tuoi felici ricordati di me. Arist. Perche cosi mi dici, Zweiter Swifnwia» mn MaBaat "t Scene, von Righini, gesuhgen Opern-Sänger, Herrn Fischer, quel vil, ehe agli altri oscuro, ehe ignoto a se mori nascendo,e porla tutt’ a se nella tomba. Ardilo spiri, chi pub senza rossore rammentar come visse allor ehe muore. Aria. Serberö frä ceppi ancora questa fronte ognor serena, e la colpa, e non la pena, ehe pub farmi impallidir. Reoson’iojconvien ch’io mora se la fede error s’ appella; ina per colpa cosi nella son superbo di morir.