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ß la C - vi ä Z/t ß ß s ßl ß in ß a fl Hl Kl S Hl Kl Hl Hl Hl Hl S p* Hl & S ffl S 3 hi IH 13 d) k ti son grato, oh Dio d’amor Empio, mostro, estinto sei; questo brando e vincitor. Voi rej questo im Saale des Gewandhauses, Donnerstags, den 28. October, 1802. Hl Hl Hl Hl Ove son? quali orrori spirano da ogni parte di quest’orrido claustro i duoisassi! Che fb ? dove rivolgo * per l’obliqüo sentier l’incerti passi? Qui del mostro biforme, se pur non erra il guardo, parmi veder ehe 1’ ornie abbiagiäimpresse ilbiforcato piede; giä del mostro ehe giunge parmi la voce, e i passi udir da lange. Qui dunque, ove piü largo, e aper— to e il vallo, offre piu agevol campo alla battaglia; con fermo pie l’di.cndo, e il filo condottier al muro appendo. Numi del Ciel! giusto Retter del tuono, tu dell’ Attica terra Minerva protettrice, e tu, mio gran progenitor, Nettuno, assistetemi voi; ma piü d’ogn’altro, tu, ehe a pugnarmi sproni, oh Dio d’ amore, da forza al mio braecio, Concer t auf d. Clarinette, gebl. v. Hrn. Barth, aus Dessau. Duett, mit Recit. von Paisiello, gesungen von Demois. Häser und Hrn Werner. Arist.E milascicosi? Va;tiperdono, Arist. Senti. Tu m’ami ancora? pur ehe torni mio sposo. AI eg. Quanto l’aninia mia. Megacle. Ah si gran Sorte Arisr. Fedel mi credi ? noneperme! fäg- Si, come bella. Sinfonie, von Haydn. Scene, aus Arianna, e Teseo, v. Winter, gesungen v. Mad. Schicht. se dai moto al core! So ehe grand’ e il cimento, ma non temo il rischio d’ Arianna, e della patria non di me pavento. Coraggio, o mio valor! Tu, la mia vita qui non difendi, ma colei, ehe adori; ehe piü dunque t’arresla? o vinci, o mori! Proteggete le mie brame, giusti Dei, or ch’io mi sento pien d’ardire, e di valor! Qui ti sfido, o mostro infame! Vieni pur, ch’io non pavento Ja tua rabbia, il tuo furor. Mori, o mostro crudele! — Ei giace estinto, e salva la mia patria; ho vinto, ho vinto! Ah son paghi i voti miei, j- . r»;„ .1’0^.«.. 1 Empio, mostro este, amici Dei, ■accio, e questo cor.