K Di S g 'S a *3 o *3 Achille. Dunque andiam, piü non si tardi, quelli amati, e vaghi sguardi mi ricolman di piacer. Briseo. Figlia! — olx Dio! — lasciar tu puoi desolato il genitore? Achille. Börse ai patti opporti vuoi! Briseide. Deh perdona in lui, Signore, un trasporto dell’ amore, ehe in un Padre ha tanto imper. Achille e Briseide. I desiri di quest’ animi sono alfin paghi, e contenti, e giä i teneri momenti io prevengo col pensier. Briseo. Chi non crede di quest’ anima ai sinaniosi, aspri tonnenti, di natura si rammenti quanto grande sia il poter. Zweiter Theil. Ouvertüre, von Weigl. Concert auf der Flöte, von Devienne, gespielt vom Hrn. Musikdir. Müller. Arie, von Sterkel, gesungen von Madame Buschmann. Infelice, e sventurata se mi rende il tuo furor, frä catene abbandonata serberd * costante il cor. Basta a me ehe dal periglio di ritorte, e dalla morte sia sicuro il caro figlio, per dar pace al mio dolor.