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a5E5ESESE5ESE525ESES2S5SE5ESES2S2S2SESSSHSe525ESESE5HS2S2525ES5SS52S25ESESE!SEStSE Ul Achille. Paria, o Briseide! Briseide. (Qual cimento!) Briseo. Vuoi d’unPadre, ehe t’amö, rimaner priva, e del tuo vinci tore andar cattiva ? Achille. Deh non tacer! Briseo. Rispondi. Briseide. Ah Padre..... Bi iseo. Esponi libera il tuo voler. Briseide. A me lo imponi? Briseo. Come Re, come Padre. Briseide. I sensi miei libera dunque io svelar posso? Achille e Briseo. II dei. Achille. (Di mia felicitä parlano alcore le sue dolci pupille. Briseide. Regna, o Padre, in Lirnesso, io seguo Achille. Zweiter Ter zetto. Achille. Dunque andiam, piü non si tardi, quelli amati, e vaglii sguardi mi ricolman di piacer. Briseo. Figlia! — oh Dio! lasciar tu puoi de.solato il genitore? Achille. Forse ai patti opporti vuoi! Briseide. Deh perdona inlui Signore, U'i trasporto dell’amore, ehe in un Padre ha tanto imper. Achille e Briseide. I desiri di quest’ anima sono alfin paghi, e contenti, e giä i teneri momenti io prevengo col pensier. Briseo. Chi non crede di quest' anima ai smaniosi, aspri tormenti, di natura si rammenti, quanto grande sia il poter. T h e i 1. die lustigen Studenten, componirt Opera eroica, di Filistri e Ri- Ouvertur&, aus der Oper: von Remde. Gerusalemme lib er at a, ghini. L’ultima Partizione. Dopo la musica per i balli. Coro. Lode al Buglion si renda ehe a vincer si conduce, e s’ei fü nostro Duce, or ci sia nostro Re. Le feste, il suon, gli evviva in cosi bei momento palesino il contento, ehe prova ogn’alma in se. Goffredo. Si, diletto Raimondo, amato Enrico, ehe col valor frä l’armi. • e piü col senno a me foste sostegni; Eustazio amato, amato Baldovin, cari Germani, or compiuta e l’impresa pria ehe tramonti il sole, conceda anoidi questogiomo il Cielo, onde nel tempio de’ mirrati incensi fumi l’ara votiva! Goffredo. Ah! v’accostate entrambi a questo seno, invitti Eroi! Quante in un giorno solo, quante gioje al mio cor! Rinaldo. D’altra piü nuova gioja, chemitrasporta, mecoaparte ti chiamo. Armida, (o grande favor! quanto inatteso del supremo Rettor!) Armida, «Duce, de'Pagani abbandona il falso culto; ogni memoria, ogn’arte di magico saper d’etemo obblio sparger giuro, detesta gli errori suoi passati, ne piü cönserva un solo di tantiutili a incanto attrezzi usati. ff ff r n) K) ui ff ff ff ff ff ff w nl ß ff ff ff ff ff ff ff ff n ui ff ff n! ui