Ouvertüre von Righini. Erstes Finale, aus Figaro, von Mozart. HConte. Esci oinai, garzon malnato, sciagurato, non tardar. la Contessa. Ah Signore, quel furore per lui fammi il cor tremar. ilConte. E d’opporvi an cor osale? laContessa. No, sentite! {Conte.} Via parlate. laContessa. Giuro al Ciel, ch’ogni sospetto e lo stato, in ehe il trovate.... sciolto ilcollo.... nudo il petto.... il Conte. Sciolto il collo? nudo il pelto? Seguitate! la Contessa. Per vestir femmince spoglie. il Conte. Ali comprendo, indegna moglie, mi vö tosto vendicar. la Contessa. Mi fa torto quel tras- porto, m’oltraggjate a dubitar. ilConte. Quä la chias r e! laContessa. Egli e innocente. Voi sapete ilConte. Non so niente. Va lontan dagli occhi niiei, un infida, un’ empia sei, e nie cerchi d'iufainar. la Contessa. il Conte. la Contessa. il Conte. Vado.... si.... ma Non ascftlto. Non son rea. Vel leggo in volto. Conte. f Mora, mora, e piii non sia J ria cagion del mio penar. Contes. | Ahlacieca gelosia a 2. ( qualche eccesso gli fa far. il Conte. S usanna! laContessa. Susanna! Susanna. Signore! Cos’e quel stupore? 11 brando prendete, il Paggio uccidete; quel Paggio malnato vedetelo quä. UCont. / Che scuola! la testa 1 giranda mi vä.. Contes. ) Che storia e mai questa! I Susanna v’e lä. Confusa han la testa, non aan come vä. il Conte. Sei sola ? Susanna. Guardate, qui ascoso sarä. il Conte. Guardiamo, guardianio, qui asco.so sarä. laContessa. Susanna, son morta: il fiato mi manca. Susanna. Piii liela, piii franca: in salvo e di giä. ilConte. Che sbaglio mal presi! Appena lo credo; se a torto v’offesi, perdono vi chiedo: ma far burla simile, e poi crudeltä. la Contes. t Le vostre follie e Sus. ' . ,< 1 non merlan pieta).