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No. II. o' e w a n <1 h a u s e s Oct ober 1808. Im Saale des G Sonntags, ^den 2 * non nii vegga a sospirar. Rinaldo.) Ah se al finrestar conviene, X non si torni a sospirar. Ubaldo, f Ahse al fm pari ir conviene, non si torni a sospirar. Armida. Traditor! mi fuggi ? ohDio! Senti, senti! pria vorrei . . • si confonde il mio pensier. il mio dolore. ne spavento, orrore, e morte i miei giorni. a funestar. Ed in braccio al mio tesoro troveria quest’alma amante quella pace, e qnel ristoro, ch’io non posso, oh Dio, trovar. und gespielt vom Hrn. Musikdircct. < Erster T li e i 1. Sinfonie von Romberg. Scene von Weigl, gesungen von Demoisellö Schicht. X ' Misera nie! Qual labirinto c qucsto! < quäl giorno, oh Dio, funesto X di contese, d’aflanni all’alma mia! X Io non veggio la via r di sortir dal cimento. Abbandonata z da un amante infedel, tradita a torto J per vilissimo oggetto; e quel ehe e peggio, j lungi dal patrio albergo, in preda sono J dei capriccj del caso, J senza trovar, ^Senza sperar consiglio j da quel barbaro ingrato, e senza core, 1 ehe deride ed insulta T Ah se un core all’infedele X non negava il Ciel irato, S men crudel saria il mio fato, < men dovrei d’amor penar. \ Non vedrei piangere i sassi per pietä della mia sorte; y •Flöten-Concerty comp. J Müller. Terzett von Righini, gesung. von den Demoiselles Schicht, S / Cainpagnoli und Herrn Klengel. 2 Armida. Non partir, e pensa, in- Armida. Ahsealihirestarconviene, Jj j grato, J ehe tradita io son da te. Rinaldo. Idol mio, condanna il fato, > non accusa la mia fe. X Ubaldo. Söffri in pace le tue ’pene, v tu rammenta il tuo dover. < Armida.- Traditor infedele! X Rinaldo. Addio, mio bene!