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!■ Briseo. Come Re, come Padre- Briseide. I sensi miei libera dunque io svelar posso? Achille e Briseo. II dei. Achille. (Di miafelicitäparlano core al le sue dolci pupille.) Briseide. Regna, o Padre, in Lirnesso, io seguo Achille. Ter zett o. Achille. Dunque andiam, piü non si tardi, quellt amali, e vaghi sguardi mi ricolman di piacer. Briseo. Figlia! — oh Dio! lasciar tu puoi desolato il genilore? Achille- Forse ai patli opporti vuoi! Briseide. Deh perdona in lui, Si gnore, un trasporto dell’ amore, ehe in un Padre ha tanlo imper. Achille e Briseide. I desiri di quest’ anima spno alfin paghi, e conlenti, e giä i teneri momenti io prevengo col pensier. Briseo. Chi non crede di quest’anima ai smaniosi, aspri tormenti, di natura si rammenti, quanto grande sia il poter. Concert auf der Violin, comp, von Kreutzer, gespielt - von Hm. Matthäi, (neu.) ? Recitativ und Terzett, von Pär, gesungen von Demois. -J Schneider, den Herren Schulz und Schmiedt. Achille, (a Capitani.') Sülle soglie sacrate, Duci, arrestino il pie le schiere armate. Sorgele! (E' ognor piü bella.) In me, Briseo, vedi il tuo vincitor; törti potrei e Regno, e libertä, ma generoso e Regno, e libertä ti lascio a prezzo! ehe all’ amistä de’ Teucri si rinunzi da te, ehe in mezzo a tante preziose spoglie a me la figlia ceda; questa d’Achille sia l’unica preda. Briseo. Dell’ alleata Frigia rinunzio all’ amistä; ma l’altra inchiesta d’appagar non mi iice; e a te fo noto ehe ascoltar di Briseide io deggio il voto. Achille. Paria, o Briseide! Briseide. (Qual cimenlo!) Briseo. Vuoi d’un Padre, ehe l’amö, riinaner priva, e del tuo vincitore andar calliva? Achille. Deh non tacer! Briseo. Rispondi- Briseide. Ah Padre . . . Briseo. Esponi libera il tuo vqler. Briseide. A me lo imponi? ö«- 3 s S ,3 ? 3 3 ? 1 3 3 3 3 3 3 3 3 b 3 3 ; 3 I f § § i t i i > l I