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Laur. la Cont. o 5- r spondeI j h (Chepena! quell’indegno lasciar colla rivale! Di gelosia, di sdegno io tremo tutta ancor.) Der Saal wird um 4 Uhr geöffnet und der Anfang ist halb 6 Uhr. Wegen des Busstags wird kommende Woche das Concert ausgesetst. II cor balzar mi sento, mi sento rallegrar; la gioja ed il contento mi fanno giubbilar. Dolce mio bene amato, quanto ti deve il cor: Chor, von Mozart. Coro- Benedetti i doppi conjugi, e le amabili sposine! splcnda a lor il Ciel benefico; e le nostre padroncine, ehe congiunte or or s’avanzano, l’empia il Ciel d’ilarita! GH sposi. Come par ehe qui pro- metta tntto gioja, e tutto amore! della cara Despinetta certo il merito sarä. Raddoppiate il lieto suono, replicate il dolce canto, e noi qui seggiamo intanto in maggior giovialitä. (il Coro ri~ pete.) Ferrando f Tutto, tntto o vita mia, Guilelmo-l al mio foco or ben ri tz 2 (Chi mosse quell’ indegno a un tradimento tale! Capit. | Hogonfio il cor di sdegno, e J e tremo tutty ancor.) ? Zweite ■ Ouvertüre von Le Berton. Scene, von Federici, gesungen von Demois. Schneider. 5 * Adorato Orosmano ! oppressa io sono dai benefizj tuoi. Mi sento il core h inondar dalla gioja; e il lieto eccesso di giubbilo d’amore 2 non basta a sostener questo mio core. la gioja ed il contenlo mi fanno palpitar. Il cor balzar mi sento, mi sento giubbilar. Che giorno fortunalo! oh ehe felice amor! | Sei pur vago! | Che bei rai! , | Che bella bocca! Fiord. ( Pel mio sangue l’allegria n Dorab-' cresce, cresce, e si diffon- ? a 2. ( de! GuÜ.{ Sei P ur bella! ? Fiord. Dor, Fer. Gull. Dorab { ^he bella bocca! Fer.eGuil. Tocca, e bevi! Fiord. e Dorab. Bevi, e tocca. Fiord. f Eneltuo, nelmio bicchiero Dorab. J si sommerga ogni pensiero, e jFer.I e non resti piü memoria a 3. \del passato ai nostri cor. Guil. Ah bevessero del tossico queste volpi senza onor! Coro. Benedetti i doppi conjugi etc. (come sopra)