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S> 1 heil a u s e 1806. o n c e r t es Gewandh den 4. des D'ecembers, m Saale d Donnerstags, Sinfonie, von Eberl. Scene, aus Sargino von Pär, gesung. von Dem. Schneider. Sofft a. Gran Dio! ehe e ciö, ehe tua possente voce ispira a questo core? Qual’ insolito ardore m’ infiamma in tale istante! non parli Sargino. Tu t’ agiti — oli Ciel! tremar mi fai ehe medita il tuo cor? Una voce al cor mi parla con altero suon treinendo, 10 ti seiito, appien t’ intendo, 11 dover si cömpira. Si, morir per lui degg’io, ne il morir terror mi da. (Soffia.') Tutto saprai. Di Soffia rammenta ognora, (a Sargino.) ehe ti dona sua costanza; anche priva di speranza fida a te si serberä. Concert auf der Viole, compon. und gespielt vom Hm. Or ganist Voigt. Quintett aus Tigrane, von Righini. Tigrane. Empio! ehe far pretendi? Issicr. Aspelta! Cleopatra. Cosi non ti difendi, Tigr. E dove? Seleuco. Vendico i torli miei. lUitr. AH’armi! Issicrate. Fellon! scoperto sei. Mitridate. Trema del mio furor, Issic. L’ avverso Cielo . . . Mitr- Il Fato . . . Sei Un’ empia . . . ligr. e Cleop | jj n figlio ingrato. a cinque. Non e content^ ancor. Issic. e Cleop \ Ferma! a 1. f Mitr. e Sel.\ Mi J asc i a I a 2. J Cleop. Oh Dio! Tigr. Senli. Cleop. ed Isicr.\ Riflell j t a 2. J Mitr. e Sei. 1 Addio! a 2. j Cleop- E pensi . . . Sei. A vendicarmi. Tigr- ed Issic. \ E vuo i . , . a 2. j Mitrid- Vittoria, o morte. a. 5. Quando finisce. o Sorte, 1’ ingiuslo tuo rigor?