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No. XIII. C o n c e r t im Saale des Gewandhauses, Donnerstags, den 17. Januar, i8o5. Erste Sinfonie, von Haydn. Arie von Mozart, gesung. Come scoglio immoto resla contra i venti, e la tempesta, cosi ognor quest’ alma e forte nella iede, e nell’ amor. Con noi nacque quella face die ci piace, e ci consola, r T h e i I. von Demois. Jaime, aus Dessau, e potria. la morte sola far ehe cangi affetto il cor. Rispeltate, anime ingrate, questo eseinpio di costanza, e una barbara speranza non yi renda audaci aucor. Concert auf dem Pianoforte von Beethoven, auf Verlan gen wiederholt, und gespielt von Madame Müller. Tei-zett, von Salieri. Plist. Ma perche in ordine ^ad Aristone) il tutto vada, tu prendi, o sctocero per questa strada fin dove incontrasj l’urrra di Bacco. Indi portandoti, se non sei stracco, di lä dal ponte, d’Ecate al fonte, a dritta volgiti, e torna quä. E tn frattanto (ad Artemidoro) dall’altro canto dritto incamminati ver la collina, ehe guarda, e doiniua l’opposta valle; 11 cerca, informati, fischia, la strepito; poscia volgendoti al la mancina, per l’altro calle ritorna quä. Io prestamente vö pel viottolo, ehe del torrenle segne la sponda insino al tumulo d’ Epaminonda. Lä, dove posso,- traverso il fosso, poi passo avanti al busto d’Ercole, e in pochi istanti ritorno quä. Aristone. Dnnque sollecito andiö di quä? Plist. Si, ma non perderli. Artemidoro. Dunque inoltrandomi andrö..di Ja. . _ . .