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Siveno. Gli parlai. (Lisinga.) Non ti disse, ehe Svenvango tu sei? (Siveno.) Mel disse. (Lisinga.) E ch’io son la tua sposa?, (Siveno) II disse ancov« (Lisinga.) Ma dunque di ehe t’affliggi in si felice statof Paria, (Siveno.) Ah, mia vita, a sospirar. son nalo. □jJsirtga.- Perche, se Re tu sei, perche, se tua son io, perche, bell’ idol mio, sei rialo a sospirar? Siveno. Non so,' se mja tu sei5 non so, se Re son io: . , . , parmi, bell’ idol mio, parmi di delirar. Lisinga. Spiegati. (Siveno.) Io . . , Sappi «> , Addio! Lisinga. e Cosi mi lasci, ingrato? a due. Ah non e stanco il fato . di farmi palpitar! Zweiter The i I. Ouvertüre, von Mozart. Arie aus Palmira, von Salieri, gesung. von Hrn. Büttner. Luci amate, in tal momento uno sguardo per pietä! Si voliamo al gran cimehtöT Animar di piü mi sento! Ah ehe in faccia al suo tormenlo trema il pie, partir non sä. Luci amate, ,in tal momento uno sguardo per pietä! Chor, von Schicht. Ma ehe tardo? Alla vittoria l’amor mio col Ciel m’invita. Quando fia ehe torni in vita, deh le dite, ehe fra poco il suo bene, il suo tesoro, il suo tenero Alcidoro vincitore tornerä. Preisst den Herrn! Bewohner dieses Landes, erhebt den Ewigen! Betet an! Zu seines Namens Ehre lobsingt dem Gnädigen! Wie ein Tag verschwänden Jahrtausende vor dem Unendlichen; Und Jahrhunderte iliehn; doch seine Gnade segnet uns ewiglich! Einlass -Billets für Fremde sind bei dem Bibliothek - Aufwärter Schroter und am Eingänge des Saals zu f6 Groschen zu bekommen. Der Saal wird um 4 Uhr geöffnet, und der Anfang ist halb 6 Uhr. i