Volltext Seite (XML)
Jj Turno. Non per me, ch’io nol desio; — Enea. Mio ben! perche non parli? — ■ Enea. La cagione, ah non son’io; — > Eneae Turno. II rivale accusa, o cara, 2 ehe mi provoca a pugnar. 2 Lavinia. Ed intanto nella gara 5 degg’io sempre palpitar. 5 Turno. Ah se tremar non vuoi, — t, Enea. Ah se la pace brami, — sj Turno. palesa alfin clie m’ami;— t Enea. togli a quel cor la speme; — ,■ a 2. digli, ehe mia tu sei, 2 ch’ io vivo sol per te. 2 Lavinia. Ah quäle impegno, oh Dei, 2 e queslo mai per me! Zweiter Ouvertüre, von Righini. c Finale aus der Oper: Ogus, r Timur e Marone. Sol per tre di le 2 a z. feminine £ un armistizio chiedono; ? giä come volpi in trappola- 2 costoro ben si vedono, ? Marone | i s tesso dicalo, 3 1 imur f 2 ehe a molte favellb. Turno. Perche tacer, ben mio? — a 2. una eagion non veggio. Lavinia. Perche ubbidir io deggio al Nume, al Padre, al Re? Turno. Ne puoi spiegar? — Lavinia. oh Dio! ehe giova? Enea. Paria, parla! — Lavinia. ehe posso dir? a tri. Angustia cosi nuova chi mai pote aoffrir? Chi mai vidde altrove un core cosi incerto sospirar? per me questq inventa Amore nuova specie di penar. T h e i 1. von W i n t e r. per belle intendo giä tutt’ altro in veritä. Tim. e Mar. Eccole ehe s’ avanzano, eccole appunto giä! Egle. A voi si presen ta colei, ehe quä inipera, amica sincera, 5 Ogus. Sdegnato, ed implacabile 2 con lor mi serberö. 2 Marone. Eppur, Signor, frä quelle, all, ve ne sou di belle! 2 Ogus. Che intendi, olä! ehe intendi 2 per questa lor beltä? 5 Marone. Eh, parlo io al presente metaforicamente; se tale si vuol. Mar. Cospetto! ehe aspetlo! risplende quäl sol. Clizia. La prima ministra a voi fa un inchino. Timur. Io son nelle bracc, son cotto di giä; pur questa ha un visino, ehe a genio mi vä.