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i2sa5HS25asasa52E25as2sasasaE2BasHEaE252sa£aEi ®SE3ES2S2SESESESESc’5ESESES2SESE5c5E5eScSEHES23cS25BSGScSESESE52H; a 6. Cliz. Bari. Egle. Kl ed Ogus. ed Ogus a 6 Egle. Sü il supplicar cosloro; farli pentir bisogna di tanta inciviltä. Tristi, crudeli, incolli, animi rozzi, e stolli, andate, o barbari! törniamo alla citlä. Mar. Ogus | Si * prepari ciascuno e Timur, j all’ assallo! Le donne. Si sostenga con forzal’as- salto! Tutti. Siano pronle le macchine gravi, & ß K u Ogus. Sdegnalo, ed implacabile con lor mi serberö. Marone. Eppur, Signor, fra quelle, ah, ve ne son di belle! Ogus. Che intendi, olä! ehe intendi per questa lor beltä? Marone. Eli, parlo io al presente metaforica mente; per belle intendo giä lull’altro in veritä, Tim. e Mar. Eccole ehe s’ avanzano, eccole apptmto gia! Egle. A voi si presenta colei, ehe qua impera; amica sincera, ■ se lale si vuol. Mar. Cospetto! ehe aspello! risplende quäl sol. Clizia. La prima ministra a v.oi fa un inchino. Timur. Io son nelle brace, son cotto di giä! pur questa ha un visino, ehe a genio mi vä. Mar. Per Bacco! mi piace, gran voglia mi fa. Barbarina. Io poi non ardisco di farmi piü avanti, perche non ho vanti di gran nobiltä. Ogus. Al rango ehe avete, son’io indifferente, per me vi disprezzo, ciascuna egualmente, so quel ehe volete, ei voglio pensar. Le Donne. Gradire vi piaccia i nostri presenti, son frutta squisite, son vini eceellenti, e quel di migliore ehe il luogo puö dar. Ogus. Le donne non danno se non per inganno, perche esse anzi sogliono da tutti pigliar. Le tre donne Z Uti cor si implaca- Timur. Mar. bile, nemico alle feminine, par quasi impossibile ehe s’abbia a trovar. Ognor si implacabile saro cou le feminine, per me giä e impos- sibile K polerle trattar. f Signor, ai nostri prieghi calmate il vostro cor! Qual’ insolenza e questa! perche si soffre ancor? Tim. Mar.\ Quä delle donne, al len di, ehe mal si dica ognor. Tutto forzae, ch’io nieghi k a un sesso traditor. ehe per noi e vergogna