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a tali accuse e piü dirvi non saprei, Rea son’io, ma non vorrei innocente ritornar. Colla fronte ognor serena dell’ingiusta sua calena soffrei lacci un’innocente, ma non sente il cor tremar. fcon fiero seuardo.) Conzert, auf der Clarinette, gespielt von Hrn. Terzett, aus Medca, von Naumann. B arth. Medea. Ricorda il giuramento, , Altra merce non voglio, Difendi al Padre il soglio, Serbami fido il cor. Giasone. Se vinco al gran cimento, Merce i consiglj tuoi, Voglio per te, se’l vuoi, Perder Ja vita ancor. Oete. Che veggio! ehe ascoltai? (in dispartc) Ribelle e a me la figlia? Medea / Dove si vide rnai Giasone I TT ., ftiranno) . , JUnpnil famor! ed / 1 (verace J Oete. 1 Dove s’inle.se rnai a 3. (Piü reo, piü iniquo amor! Gias. Se pur m'arride il fato — Med. Se vince il tuo valore — Oete. Pago quell’ empio core (si avanza, e si frappone.) Perfida, allor sarä. Med. ( Stelle! ehe miro! — I il Padre! — | Ip 1 3 tremar mifä. a 2. } Per lei f Med. Ah Padre! . . . Oete. Ti scosta! Gias. M’ascolla! . . . Oete. T’ accheta! Med. Ma senlimi! . . . Oete. Indegna T’invola da me! Gias. Ma non per tuo danno. Oete. Da figlia. tiranno! Sedurmi, perche? Medea i Di sdegno s’accende, iPaventa il suo fato, Giasone j Che amor sfortunato! ed JChe ingiusto furor! Oete. Di sdegno m’accende a 3. Un’ empia, un ingralo; Che barbaro fato; Che scena d’orror! Zweiter Theil. Ouvertüre, von Winter. Finale, aus Ogus, von Winter. Timur e Marone. Sol per tre di le a 2 feminine un armistizio chiedono, giä conie volpi in trappola costoro ben si vedono, * Iarone {istesso dicalo, Iimur f ehe a molte favellü.