FESES2SESESESESESE Lav. E’ un tetro orror; tremo, pavento, oh Dio ! Cieli! ehe crudeltä! . . . Veggo . . . si, veggo . . . Misera! non resisto! . . . Enea . . • qualsangue! . . . quäl terribile orrore! . . • Enea, rieh fuggi! . . . Ah! mi vacilla il core. Enea. Misero me! ehe avvenne! . • . Principessa! . . . Ah infelice! . . . il dolor la trasporta . • • Irati Dei, tanto sdegno avrä fine! Idolo mio, coraggio! e teco Enea. Pei' questo core ogni piu tristo evento men funesto sarä del tuo tormento. Lav. Ove son! . . . chi sei? . . . ehe veggo! . , . Enea. Calma il duolo , amato bene! Lav. Ah non reggo a tanle pene, e mi sento, oh Dio, mancar! Enea. Deh tornate otnai serene vaghe luci a balenar! Lav. Parti . . . fuggi . . . Enea. Oh Dio , mi scacci! Lav. La tua morte . • . Enea. ' Almen favella! a due. Al rigor d’ avversa stella chi resistere poträ! Alme amanli, al mio dolore deh movetevi a pieta ! AgitaP in tanli aflanni mi si spezza in seno il core, tal’ eccesso di dolore nö, non posso tollerar. Arie mit Chor, aus Griselda, von Pär. Die Haupt- Parthie gesungen von Demois. Alberghi. Griselda. Quello sguardo si innocente, quell’ amabile sembianza giä richiama alla mia mente 1’infelice rimembranza della figlia, ehe dal seno io mi viddi un di strappar. Hl Hi H] hi Hl 0 Hl Hl $ $